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FESTIVAL DEL TIBET
In occasione dei 40 anni dell’Istituto Lama Tzong Khapa, dal 10 al 12 giugno, ti aspettiamo a Pomaia per il FESTIVAL DEL TIBET un’occasione unica per conoscere da vicino questo Paese, la sua storia travagliata, la sua bellezza e il suo prezioso lascito di saggezza attraverso un ricco calendario di iniziative: dalle proiezioni di documentari alle danze dei Monaci del Ngari Khangtsen, dagli insegnamenti dei Ghesce residenti alle mostre fotografiche, dalle attività per i bambini alla medicina tibetana.
E' morto dopo atroci sofferenze Dorje Tsering il sedicenne che si è dato fuoco per protestare contro l'occupazione cinese del Tibet.
Felice LOSAR a tutti.
Quest'anno (2143) si celebra l'anno della scimmia di fuoco Il capodanno tibetano sarà celebrato dall'8 febbraio in Tibet, in tutte le regioni Himalayane e oltre. Per un periodo di quindici giorni ci saranno molti riti speciali e le offerte saranno effettuate nei monasteri, in tutti i villaggi e nelle case di tutti i tibetani. Si tratta di un'occasione per effettuare la purificazione dell'anno vecchio e richiedere agli Illuminati e ai Protettori di eliminare e scongiurare futuri ostacoli e ottenere benedizioni. Non solo questo, è il momento di riconoscere la propria connessione a tutti gli esseri e dare nuova forza alla nostra pratica del Dharma. In questo momento, i buddisti faranno molte offerte di incenso ai custodi della terra, come ad esempio agli esseri del Regno e alle divinità della Montagna ed ai Tre Gioielli. Bandierine di preghiera (Lung Ta) saranno sollevate e lampade di burro offerte in tutti i santuari e luoghi di pellegrinaggio. E 'un momento che ci ricorda il nostro rapporto con gli elementi e la nostra responsabilità personale per il mondo naturale che ci sostiene.
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Il Tibet chiuso ai visitatori stranieri dal 25 febbraio
Il governo cinese ha annunciato che la cosiddetta Regione Autonoma Tibetana sarà chiusa al tutti i visitatori stranieri a partire dal 25 febbraio e ha dato ordine alle autorità di tutte le più importanti città e contee di assicurarsi che entro questa data tutti i turisti abbiano lasciato la regione. Il divieto di ingresso in Tibet resterà in vigore fino al 30 marzo. Il periodo di chiusura comprende quindi la data ritenuta sensibile, del 10 marzo, ricorrenza del 57°anniversario dellinsurrezione di Lhasa e dellottavo anniversario delle manifestazioni anticinesi che nel 2008 dilagarono dalla capitale tibetana in tutto il paese. Il Tibet fu chiuso al turismo ogni anno, dal 2008 al 2012, in concomitanza della celebrazione del celebrazione del Losar, il capodannno tibetano che questanno si festeggia i giorni 8 9 e 10 febbraio, e della ricorrenza del 10 marzo. Nel 2011, le autorità cinesi chiusero i confini della Regione Autonoma Tibetana al turismo straniero anche alla fine del mese di giugno: il provvedimento era stato imposto in vista delle grandiose celebrazioni programmate a Lhasa per commemorare il 90° anniversario della nascita del Partito comunista, avvenuta nel 1921, e il 60° anniversario della pacifica liberazione del Tibet. Il divieto fu nuovamente imposto agli stranieri e agli stessi tibetani residenti nelle aree attorno alla capitale anche nel mese di luglio, in occasione della celebrazione del compleanno del Dalai Lama. Il Sichuan e le altre aree del Tibet occidentale, abitate da popolazioni di etnia tibetana e teatro della maggior parte dei casi di auto immolazione, erano ormai da mesi chiuse al turismo e alla stampa.
Nel corso del 2012, il Tibet fu isolato dal resto del mondo non solo in occasione della ricorrenza del Losar e del 10 marzo ma anche allinizio del mese di giugno, dieci giorni dopo lautoimmolazione di Dargye e Dorjee Tseten, due tibetani che si erano dati fuoco a Lhasa il 27 maggio. Si ritenne che il provvedimento, ufficialmente non motivato, fosse da porre in relazione alle due autoimmolazioni avvenute a Lhasa e al conseguente tentativo di tenere lontani non solo gli stranieri ma anche di respingere le centinaia di tibetani giunti in pellegrinaggio nella capitale in concomitanza con linizio del Saka Dawa, la celebrazione della nascita, dellilluminazione e della morte del Buddha, un appuntamento che richiama ogni anno un grande numero di pellegrini e di visitatori stranieri.
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Pubblicato online l'ultimo numero del 2015 della Newsletter di Heritage of Tibet.
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Il Dalai Lama condanna gli attacchi terroristici di Parigi16 novembre 2015. Il capo spirituale dei tibetani ha condannato nella giornata di ieri gli attacchi terroristici di Parigi. “Nonostante i molti, incredibili progressi” – ha dichiarato il Dalai Lama dal Punjab – “il XX secolo ha visto anche l’insorgere di atti di violenza senza precedenti alla base dei quali sta l’idea che la migliore soluzione dei problemi sia il ricorso all’uso della forza. Anche gran parte della violenza a cui assistiamo nel XXI secolo ha la stessa radice. Se vogliamo vivere in pace, se vogliamo che il XXI secolo sia un periodo di pace e di dialogo dobbiamo intensificare in modo sistematico, a ogni stadio, dalla scuola primaria all’università, i programmi di studio. La violenza viene da gente poco lungimirante, fuori controllo. Questa situazione non può essere risolta con le preghiere o con l’aiuto dei governi. Dobbiamo cominciare il cambiamento a livello degli individui per poi estenderlo alle comunità e alla società tutta”.
New Delhi: sciopero della fame ad altranza di tre attivisti tibetani
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Tenzin Gyatso: Potrei essere lultimo Dalai Lama, ma non finirebbe il buddismo tibetano
Il leader spirituale dei tibetani torna sul tema della sua successione, che la Cina vorrebbe "controllare": Gli insegnamenti del Buddha sono sopravvissuti anche quando non cera una reincarnazione, per lunghi secoli. Sullestremismo islamico: Non dimentichiamo che vi sono estremisti in tutte le religioni. La Cina può essere di beneficio per il Tibet, ma devono rispettare la nostra autonomia culturale e religiosa.
MIGLIAIA DI TIBETANI PARTECIPANO ALL’INIZIAZIONE DI KALACHAKRA IN AMDO. PROSEGUE A DELHI LO SCIOPERO DELLA FAME DEI TRE ATTIVISTI DEL TYC
21 settembre 2015. Si conclude oggi al monastero di Kumbum, nella regione nord orientale dell’Amdo, l’iniziazione di Kalachakra, la “Ruota del Tempo”, una delle più importanti cerimonie della religione buddhista. Migliaia di devoti (nella foto) sono affluiti al celebre monastero per presenziare all’evento, iniziato il 18 settembre ed officiato da Geja Rinpoche, uno dei più venerati leader religiosi dell’area.
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Dharamsala, 22 marzo 2013. Non
accenna a diminuire la repressione cinese. Il 18 marzo, il tribunale del
popolo di Tsongon, nella regione dell’Amdo, ha condannato a lunghe pene
detentive tre tibetani con l’accusa di “sovversione” per avere fatto
pervenire “a organizzazioni straniere resoconti e immagini relative ad
azioni compiute da elementi indipendentisti”. Ne ha dato notizia il
quotidiano Cinese People’s Daily.
I tre tibetani (nella foto durante il
processo) sono Jigmey Thabkhe, condannato a cinque anni di carcere e
privato per tre anni dei diritti civili e politici; Kalsang Dhondup,
condannato a sei anni e privato per quattro anni dei diritti civili e
politici; Lobsang, condannato a quattro anni di prigione e a due anni di
sospensione. La corte, sulla base dell’articolo 103 della legge cinese
sui crimini di stato, ha ritenuto che, diffondendo immagini delle
cosiddette attività separatiste legate ai casi di autoimmolazione, i tre
tibetani si sono resi colpevoli del reato di “organizzazione di
attività volte a dividere lo stato” e di conseguente “minaccia
dell’unità del Paese”.
L’agenzia di stato Xinhua ha
reso noto che il 18 marzo le autorità cinesi hanno arrestato Tenpa
Gyatso, un monaco di 32 anni, con l’accusa di avere organizzato
l’autoimmolazione di Rinchen (15 anni) e di Sonam Dargye (16 anni)
avvenuta il 19 febbraio 2013. Tenpa, zio di Rinchen, era fuggito in
India nel 2007 e aveva poi fatto ritorno in Tibet. L’agenzia Xinhua afferma
che le autorità cinesi sono determinate a proseguire nelle indagini e a
punire i presunti fiancheggiatori delle immolazioni assieme ai loro
familiari.
Un monaco del monastero di Tongkyab,
contea di Gade, è stato arrestato il giorno 11 marzo. Tritsen, 26 anni, è
stato fermato mentre era in visita alla madre, senza alcuna spiegazione
da parte della polizia. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la
Democrazia ipotizza che il giovane monaco sia stato arrestato per aver
scritto e distribuito all’interno del monastero, il giorno 8 marzo, un
volume intitolato “Respiro di Libertà”. Il volume contiene alcune
riflessioni sulle autoimmolazioni e la biografia di Soepa, il lama
reincarnato immolatosi lo scorso anno. L’ipotesi del Centro Tibetano per
i Diritti Umani e la Democrazia è suffragata dall’irruzione effettuata
dalla polizia il 17 marzo all’interno del monastero. I monaci, riuniti
nella sala di preghiera, sono stati interrogati sul loro coinvolgimento
materiale o morale nella pubblicazione del libro. Sembra che il
monastero sia ora presidiato da un centinaio di appartenenti alle forze
di pubblica sicurezza.
Dharamsala, 18 marzo 2013. Kunchok
Wangmo, una donna tibetana di trentuno anni, si è auto immolata a
Taktsa, contea di Dzoege, nella regione di Ngaba, attorno alla
mezzanotte del 13 marzo. Fonti tibetane hanno riferito che Konchok ha
compiuto l’estremo atto di protesta di fronte all’edificio che ospita
gli uffici dei funzionari cinesi. E’ deceduta sul luogo
dell’immolazione. A causa dei severissimi controlli, la
notizia di questo nuovo caso di autoimmolazione è trapelata solo nella
giornata di ieri. Le autorità cinesi hanno provveduto alla cremazione
del corpo le cui ceneri sono successivamente state consegnate al marito,
Dolma Kyab, al quale i funzionari dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza
hanno ordinato di mentire sulle vere cause della morte della moglie. Gli
è stato infatti ingiunto di diffondere la notizia che Kunchok si era
data la morte con il fuoco per motivi familiari. Essendosi rifiutato di
accondiscendere alla richiesta delle autorità, Kyab è stato arrestato e
non si hanno al momento sue notizi
Kunchok Wangmo è la 15° donna che in
Tibet ha dato la sua vita per la libertà del proprio paese. Sale a 109
il numero dei tibetani che in Tibet si sono immolati con il fuoco dal
2009. La morte di Kunchok ha preceduto di soli tre giorni quella di
Lobsang Thokmey, il monaco di Kirti immolatori il 16 marzo nella
ricorrenza del sesto quinto anniversario della sollevazione generale del
2008 che, iniziata a Lhasa, si è poi diffusa in tutte le aree tibetane. 25/2/2013 Altri due giovani tibetani si
sono dati fuoco in segno di protesta contro l’occupazione del proprio
paese da parte della Cina. Ieri, Phakmo Dhondhup, un monaco ventenne, si
è auto immolato nel comprensorio del monastero di Jakyung, al quale
apparteneva, situato nella prefettura di Haidong, in Amdo. Oggi, è
arrivata notizia dell’autoimmolazione di Tsezung Kyab, 27 anni, che ha
sacrificato la sua vita di fronte alla sala di preghiera del monastero
di Shitsang, regione di Luchu, attorno alle 13.30, ora locale. Sono 106 gli eroi tibetani che si sono immolati fino ad oggi per protestare contro l'occupazione cinese in Tibet.
18/02/2013 Ancora un gesto estremo per la causa del
Tibet. Un uomo di 49 anni, Namla Tsering, si è dato fuoco a Labrang,
nella prefettura autonoma tibetana di Kanlho (Gannan per i cinesi),
contea di Sangchu (Xiahe in cinese). La stessa in cui mercoledì scorso
era morto tra le fiamme Drukpa Khar, 26 anni. Namla Tsering è
sceso per strada e, mentre le fiamme lo avviluppavano, ha urlato slogan
in favore del Tibet libero dall'occupazione cinese e del ritorno del
Dalai Lama. Non si hanno notizie sulle sue condizioni, perché è stato
immediatamente preso dalle autorità cinesi e portato in luogo
sconosciuto, anche se molti testimoni hanno riferito che sarebbe morto
subito. Namla Tsering è la sesta persona che si immola
dall'inizio dell'anno per rivendicare la libertà del Tibet. Dal 2009 ben
102 persone hanno scelto questa forma estrema di protesta contro
l'occupazione cinese.
14/02/2013 Un tibetano si è dato fuoco, questa volta a Kathmandu in Nepal, in un
ristorante allo Stupa di Bodhnath. Si tratta del 101 caso dal 2009
ad oggi. Il giovane sarebbe stato salvato dalla polizia ed è ora
ricoverato in ospedale. è la prima volta che un tibetano si immola per
protesta nella capitale nepalese.
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